Dalle bonifiche ambientali alla valorizzazione dei vecchi siti minerari. Il ruolo del Parco Geominerario
DOI:
https://doi.org/10.19248/ammentu.448Abstract
Il saggio introduce il tema del mancato e/o del limitato avvio delle attività di bonifica, con qualche rarissima eccezione, dei siti minerari dismessi della Sardegna. La chiusura delle miniere dell’Isola, processo che può considerarsi concluso agli inizi degli anni novanta del Novecento, ha prodotto e continua a produrre inquinamento ambientale, sia nelle discariche e nei sottosuoli minerari, sia nelle acque di superficie, con rilascio di minerali pesanti estremamente dannosi per la salute dell’uomo. Un ruolo significativo per la valorizzazione del ricco patrimonio minerario avrebbe dovuto svolgerlo il Parco Geominerario della Sardegna, nato proprio con lo scopo di gestire, anche a fini turistici, i siti estrattivi dismessi. Tranne alcune rare eccezioni, ciò non è stato possibile perché non sono state realizzate le bonifiche, preliminari a qualsiasi fase o progetto di sviluppo territoriale. Il rimbalzo delle competenze fra gli enti coinvolti, le lungaggini della burocrazia regionale e l’incapacità decisionale dei vertici politici hanno compromesso e lasciato al palo lo sviluppo economico del vasto patrimonio storico e culturale rappresentato dalle ex aree estrattive. Ad oggi, sono pochi gli esempi virtuosi di riqualificazione ambientale che non modificano, però, lo stato attuale di stallo nei processi di valorizzazione economica degli ex territori minerari.
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