I consoli italiani all’estero e il loro contributo per difendere e salvare gli ebrei
Palabras clave:
consoli, diplomatici, antifascismo, Leggi razziali, antisemita, Paolo Vita Finzi, Carlo Sforza, Guido SegreResumen
Nel 1938, il regime fascista promulgò le Leggi razziali, fomentando nel Paese un sentimento antisemita. Questo sentimento non attecchì in profondità tra la popolazione italiana, anche se alcuni uffici furono incredibilmente zelanti nel collaborare con i nazisti. In questo quadro, sono tante le storie di quotidiano aiuto assicurato agli ebrei per sfuggire ai rastrellamenti e alle deportazioni. Molti italiani non comuni hanno potuto e voluto fare la differenza. I più noti sono una cinquantina, dal famoso Giorgio Perlasca, considerato una sorta di Oskar Schindler all’italiana, al meno conosciuto Alberto Calisse. Anche taluni Consoli e diplomatici furono travolti dalle Leggi razziali perché ebrei o perché apertamente avversi al Fascismo. Nell’articolo si ricordano Paolo Vita Finzi, scrittore e diplomatico torinese; Carlo Sforza, appartenente all’antica famiglia dei duchi di Milano e Guido Segre, uno degli uomini d’affari più potenti del Novecento.Descargas
Publicado
2011-12-31
Número
Sección
FOCUS - Consoli e Consolati dall’Unità d’Italia al secondo dopoguerra
Licencia
Apunte sobre copyright
El aviso de copyright que consta más abajo figurará entre la información sobre la revista y en los metadatos de cada uno de los artículos publicados. Si bien cada revista puede determinar con total libertad la forma y el fondo del acuerdo de copyright que suscribe con sus autores, el Public Knowledge Project recomienda el uso de una licencia de Creative Commons. A tales efectos, proporciona un ejemplo que puede copiarse y pegarse en el espacio de más abajo para aquellas revistas que (a) ofrecen acceso abierto, (b) ofrecen acceso abierto diferido o (c) que no ofrecen acceso abierto.