Per una antropologia storica del patrimonio culturale. Dalla costruzione simbolica della comunità alla “scoperta” del futuro: uno sguardo fra Marmilla e Campidano
DOI:
https://doi.org/10.19248/ammentu.440Resumo
Questo saggio ha lo scopo di indagare, mediante l’approccio metodologico dell’antropologia storica, alcuni aspetti strutturali inerenti al patrimonio culturale in alcune aree della Sardegna meridionale (Medio Campidano e Marmilla), a partire da una ricostruzione introduttiva delle vicende storico-istituzionali e degli atteggiamenti che hanno portato alla nascita del concetto di patrimonio culturale come “paesaggio semantico” radicato nell’immaginario collettivo. Più precisamente, l’indagine da me condotta ha reso possibile ripercorrere il processo di sviluppo di alcune “comunità patrimoniali” dell’area indicata, ovvero luoghi che della tutela e della costruzione del patrimonio artistico, architettonico, archeologico e demo-etno-antropologico (oltreché dei loro spazi sociali) hanno fatto lo sfondo dei progetti collettivi e delle politiche locali, capaci di coinvolgere l’intero corpo sociale. Le comunità che ho avuto modo di indagare sono quelle di Sardara e Masullas, rispettivamente nelle subregioni di Medio Campidano e Marmilla, nelle quali ho potuto condurre una ricerca etnografica volta a rilevare e documentare i mutamenti mentali che hanno portato al passaggio da una cultura di matrice essenzialmente contadina a una basata sulle attività terziarie e la valorizzazione del patrimonio.
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